Quando il trentunenne Ao, ricercato per reati di tipo finanziario, ha deciso di recarsi nella città di Nanchang per assistere un concerto della propria popstar preferita, riteneva probabilmente che il luogo migliore per proteggere il proprio anonimato fosse uno stadio con 50.000 spettatori. Se invece di ascoltare musica pop fosse stato un avido lettore di fantascienza, sarebbe stato meno scioccato quando a pochi minuti dal’inizio del concerto si è visto circondare da poliziotti con il mandato d’arresto. Quello che il latitante non sapeva, era che lo stadio era vigilato da una telecamera per il riconoscimento facciale di ultima generazione, che analizzando l’oceano di volti ha scoperto che il suo coincideva con quello dell’identikit contenuto nel database della polizia.
La Cina è attualmente il paese all’avanguardia per le tecnologie di riconoscimento facciale e la loro applicazione alla sicurezza. In quattro città cinesi delle telecamere posizionate su alcuni degli incroci più trafficati registrano e analizzano i volti dei pedoni che attraversano con il rosso. In 20 minuti il malcapitato riceve un sms dalla polizia con il proprio nome, indirizzo e numero di carta d’identità che gli segnala l’avvenuta effrazione e l’ammontare della multa da pagare col cellulare. A Shenzhen,sempre sulle strade più trafficate sono attive 40 telecamere con una risoluzione di sette milioni di pixel (costo 60.000 euro l’una) che riescono a fotografare le automobili che non rispettano il codice della strada identificando i volti degli automobilisti dietro al parabrezza. In questo modo è possibile individuare anche persone senza patente o che hanno già commesso reati stradali come la guida in stato di ebbrezza e registrare i filmati come prova in caso di arresto. Hanno poi fatto molto parlare recentemente gli occhiali con telecamere a riconoscimento facciale sperimentati dalla polizia nella stazione centrale di Zhengzhou. In un mese sette persone ricercate per vari reati, come per esempio trafficanti di esseri umani o pirati della strada, sono state individuate in questo modo tra la folla dei passeggeri.
Queste tecnologie hanno anche applicazioni più tranquillizzanti: i bancomat della Merchant Bank consentono già il riconoscimento dei volti in alternativa alla digitazione del pin, in alcuni ristoranti della catena KFC in Cina è già possibile saldare il conto davanti alla telecamera con un sistema “sorridi e paga”, mentre all’aeroporto di Pechino le telecamere possono velocizzare i controlli di sicurezza e si prevede che in futuro potranno identificare i passeggeri rendendo superflua la carta d’imbarco.
L’applicazione più surreale è quella adottata in una toilette vicino al Tempio del Cielo di Pechino. Per eliminare lo spreco di carta igienica, la macchinetta che la fornisce ha un sistema di riconoscimento facciale incorporato che ti impedisce di ottenere la carta igienica per due volte. Qui però c’è una via d’uscita: i volti sono conservati nel database solo per 10 minuti. Trascorsi i 10 minuti potrete così rimettervi in coda e avere nuovamente la tanto agognata carta igienica.